Metà Anas andrà sul mercato

Strade e immobili nella newco Patrimonio. Aperta ai privati

Il progetto è stato affidato a Pellegrino Capaldo ed è ancora in discussione. Ma le prime indiscrezioni che trapelano dalla nuova architettura dell’Anas stanno già creando agitazione nel mondo politico. La spa controllata dal ministero dell’Econoima e presieduta da Vincenzo Pozzi dovrebbe essere scissa in due entità. La prima, Anas patrimonio, diverrebbe conferitaria delle strade e di tutti gli asset immobiliari che non sono ancora stati valutati. La seconda, Anas esercizio, si caricherebbe manutenzione e costi del personale diventando così una sorta di bad company con una soluzione non troppo lontana da quella applicata da giancarlo Cimoli in Alitalia. In una fase successiva, Anas patrimonio potrebbe essere parzialmente aperta a un ingresso di soci privati. Sotto il profilo del management, Patrimonio verrebbe a rispondere in linea diretta al ministero dell’Economia e, in particolare, agli uomini che stanno seguendo da vicino il nuovo piano. Si tratta di Dario Scannapiceo, direttore generale delle privatizzazioni di via XX Settembre, Antonio Turicchi, dg della Cassa depositi, e Maurizio Basile, condirettore generale dell’Anas spedito dal ministero per riportare chiarezza nelle procedure contabili-amministrative e aspirante dg. La scissione dell’Anas riecheggia un progetto di societarizzazione in quattro entità, proposto e accantonato circa un anno fa. L’obiettivo è lo stesso: emancipare l’ex ente dai fondi dello Stato. Ma la strada dei ricavi in proprio è percorribile solo da Anas patrimonio. I costi rimarrebbero ad Anas esercizio che farebbe riferimento al ministero delle Infrastrutture.
Gianfrancesco Turano