Conti in rosso, Atac sotto controllo

Via Bertucci, il nuovo amministratore delegato è il capo di gabinetto Basile.
Un dirigente d’azienda, esperto in privatizzazione e risanamenti per tirare fuori dal “rosso” l’Atac spa, il gigante nato dalla fusione del trasporto pubblico romano. La scelta del Campidoglio, “dopo lunga e attenta verifica”, è caduta su Maurizio Basile, 62 anni, napoletano, capo del gabinetto del Comune di Roma. Prenderà il posto di Adalberto Bertucci, dimissionario, al quale è stato concesso, dopo soli 8 mesi di lavoro, l’onore delle armi, cioè una onorevole uscita di scena. Trovare il sostituto di Bertucci non è stato semplice. Il compito è stato affidato da Alemanno alla Spencer Stuart, società di selezione del personale. Dopo aver esaminato ed escluso altre candidaturem “i cacciatori di teste” hanno suggerito il nome Basile. Un manager collaudato e di alto profilo: dal 2006 al 2008 ad e direttore generale di Aereoporti di Roma, passato attraverso Sofin Spa, Aviofer Breda, Finsider, Alitalia, Eti Spa e Anas. Nel 2000 l’attuale capodi gabinetto, che conserverà il doppio incarico, ha gestito la privatizzazione dell’ente Tabacchi, prima di approdare nel 2004 alle Ferrovie dello Stato. Uno dei nodi in futuro sarà proprio quello del doppio incarico. L’Avvocatura non ha rilevato infatti elementi di incompatibilità o conflitti di interessem nonostante a legare Atac Spa e il suo principale azionista siano un oneroso contratto di servizio e alcuni contenziosi che si trascinano da anni. Basile, che rinuncerà al compenso di capo di gabinetto, dovrà traghettare l’azienda romana fuori dal gaudo. Ma sarà solo un passaggio per uscire dall’empasse oppure sarà lui a gestire il percorso di liberalizzazione del Trasporto pubblico locale e di rilancio del trasporto pubblico locale? “Il dottor Basile è un manager molto noto in tutti gli ambienti delle società a capitale pubblico e con un’esperienza e capacità manageriale universalmente riconosciuta – si dice nella nota diffusa ieri pomeriggio dal sindaco Alemanno – Per questo, pur mantenendo il ruolo di capo di gabinetto, gli ho chiesto di gestire questa fase di importante trasformazione della società unica di trasporto pubblico romano”. La nota si conclude con un “ringraziamento” a Bertucci, “per il duro lavoro svolto” e per “aver reso l’azienda competitiva a livello europeo”. Sullo stesso tono l’assessore ai Trasporti Sergio Marchi che rivendica la scelta di Basile e annuncia “una seconda fase”. In realtà, la breve gestione di Bertucci, un manager “politico”, è stata molto tormentata. Arrivato a fusione quasi ultimata, l’ex ad è finito in fuorigioco con la presentazione del bilancio 2009 approvato a giugno. La perdita d’esercizio pari a 91,2 milioni di euro e l’aumento del costo del personale avevano fatto risuonare l’allarme. Stesso dicasi per il Mol, il margine operativo lordo esceso da 97,5 milioni a 60,5 (con previsioni di budget disastrose 8-172 milioni). Valutazioni che già nell’aprile del 2009 avevano portato gli analisti di Standard & Poor’s a modificare il giudizio sulle prospettive da stabili in negative. Alemanno è corso ai ripari ma la ricerca del manager non è stata semplice. Qualcuno, viste le difficoltà della situazione, dopo averci riflettuto bene si è fatto da parte. Massimiliano Valeriani, pd, parla di “operazione grottesca”: “L’azienda di fatto è stata commissariata dal sindaco che ha chiamato il suo capo di gabinetto a guidarla. Questo conferma che la situazione è molto grave”. Incertezze anche sul futuro: “siamo curiosi di capire ora come proseguirà questa farsa: con le dimissioni di Basile da capo di gabinetto e quindi una ulteriore nomina in quel ruolo (sarebbe la quarta in 2 anni)? Oppure quello a Basile è soltanto un incarico a tempo?”.
Claudio Marincola