Niente sale. E pepe sull’online.

A fine giugno via alle pratiche per la trasformazione in Spa, che venderà le saline prima della privatizzazione. Mentre sta per nascere un nuovo sigaro: il Senese
Se il progetto decollerà in tutte le sue potenzialità porterà alla costruzione della più straordinaria rete di e-commerce in Italia. Le 58 mila tabaccherie italiane collegate tra loro, e con l’Ente tabacchi italiani (Eti), da una rete informatica che inizialmente servirà per ordini, stock e fatturazione di sigari e sigarette. Per poi passare alla gestione online (acquisti e distribuzione) di tutti i prodotti non-fumo normalmente in vendita nelle tabaccherie. Dai rasoi alle pile, dai profumi a penne, quaderni e caramelle. Con il vantaggio, viste le possibili cifre in gioco, edi poter offrire prodotti a prezzi particolarmente bassi. Padrino del progetto è Maurizio Basile, presidente dell’Eti e traghettatore dell’ente pubblico economico nato da una costola dei Monopoli di Stato verso il livero mercato. A realizzare il progetto informatico sarà una newco partecipata dall’Eti (in maggioranza) e dalla Federazione italiana dei tabacchi (Fit) con la consulenza di Andersen Consulting e Sogei. Tempo di realizzazione: trai 12 e i 18 mesi. Dietro l’angolo è anche l’avvio della fase finale di trasformazione dell’Eti. Negli ultimi giorni del mese di giugno saranno avviate le pratiche per la Spa, il cui patrimonio netto secondo alcune stime dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.300 miliardi. Secondo step sarà la vendita, anche per trattativa diretta, delle attività non di core business dell’Eti Spa: saline, premanifatture e carte da sigarette. Passo finale: la lenta, ma progressiva (dai quattro ai sei anni) apertura del capitale ai privati, anche con possibile quotazione in Borsa.
Sul fronte dei nuovi prodotti, l’Eti (1.800 miliardi il fatturato 1999), lancerà nelle prossime settimane un nuovo sigaro. Gusto morbido e colore argilla, si chiamerà Senese, in onore alla dolcezza delle colline della provincia più country d’Italia. L’obiettivo è conquistare nuova clientela oltre a quella già consolidata (80 miliardi di fatturato) del più macho e tradizionale toscano.
Marco Santarelli